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Mobilità dirigenti scolastici: ancora tutto da fare

Nel corso del convegno” Autonomia, mobilità, contratto'' organizzato a Roma da Tecnodid in collaborazione con il gruppo dei dirigenti scolastici fuori regione il focus è stato rappresentato dal problema della mobilità interregionale che si intreccia strettamene con la gestione del dimensionamento scolastico. Nel corso del dibattito sono stati ascoltati i dirigenti fuori regione che hanno espresso le loro difficoltà, il loro sconforto per una situazione che si protrae da anni e soprattutto hanno chiesto un aiuto concreto ai sindacati presenti. Quasi tutte le sigle sindacali di area e di comparto e le associazioni hanno risposto all’appello e raccolto l’invito nel pomeriggio a discutere proposte e soluzioni concrete, con attenzione alle modifiche legislative e alle innovazioni contrattuali

L’intervento dell’assessore all’istruzione della regione Campania Lucia Fortini ha messo in evidenza le contraddizioni del processo di dimensionamento in atto e i dubbi che lo accompagnano in particolare rispetto ai numeri forniti dal ministero. Altro punto di grande interesse è stato rappresentato dal dibattito sul lavoro agile. U.Di.S.I. ha fatto presente che la mobilità interregionale è al centro dell’azione politico-sindacale visto il numero elevato dei soggetti coinvolti e l’impatto devastante non solo sui dirigenti ma anche sulle loro famiglie. La presidente Rita Guadagni “ Apprezziamo che i sindacati siano presenti qui per un confronto aperto e uno scambio di idee e pur non condividendo né la loro linea politica né il loro concetto di sindacato siamo pronti a collaborare su un obiettivo per noi molto importante: mettere fine all’esodo dei dirigenti fuori regione. Abbiamo un programma concreto per la mobilità articolato in più punti ma dobbiamo renderci conto che alla mobilità su tuti i posti disponibili si deve accompagnare una effettiva disponibilità di posti e per questo bisogna lavorare sul dimensionamento. U.Di.S.I. ha messo a disposizione della Campania il proprio ufficio legale per trovare una soluzione che soddisfi le esigenze dei colleghi e ha già proceduto con una richiesta di accesso al ministero rispetto ai numeri reali delle popolazioni scolastiche nelle diverse regioni. Sia la mobilità che il lavoro agile sono oggetto di confronto, non di contrattazione, la soluzione non la troveremo nella via contrattuale ma nella via normativa. L’art. 39 del CCNL di Area è molto pericoloso, prevede l’assenso in uscita dell’USR e la possibilità di presentare domanda di mobilità solo al termine del triennio: l’amministrazione ci vuole bloccare fuori regione a vita. Abbiamo già verificato che In merito al lavoro agile la proposta dell’amministrazione, oltre che tardiva, ( Il contratto è stato firmato il giorno 7 agosto 2024), è piuttosto insoddisfacente e per molti versi discriminatoria nei confronti dei dirigenti rispetto ad altre categorie di lavoratori. E’ importante precisare che nessuna discrezionalità deve essere lasciata agli USR nella concessione del lavoro agile e non devono esserci limiti numerici né teti di sbarramento relativi al tetto massimo di dirigenti che possono accedere a questa modalità di lavoro il cui obiettivo è conciliare l’ efficienza della pubblica amministrazione con la vita privata.”

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