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DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO: c’è poco da stare allegri

Il decreto legge 215 il cosiddetto “ milleproroghe”, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre e entro il 28 febbraio 2024 dovrà essere convertito in legge dal Parlamento. All’art.5, tra le diverse disposizioni, ve n’è una che ha alimentato il dibattito: la deroga ai numeri delle autonomie  scolastiche previsti dal decreto interministeriale 127 del giugno 2023, e precisamente  il 2,5 % in più. Attenzione a non cadere in inganno, “in più” può far pensare a un incremento di posti ma non è così, si tratta di ridurre gli organici di dirigenti e dsga “un po’ meno” di quanto inizialmente stabilito SOLO per il 2024/25, SENZA incrementare gli organici e SENZA considerare questa manciata di posti ( 185 complessivamente) per la mobilità dei dirigenti. Continuano a essere disattese le aspettative dei dirigenti fuori regione ormai da anni. Non ne siamo sorpresi perchè i sindacati che dovrebbero rappresentare la categoria dei dirigenti hanno plaudito al dimensionamento e qualcuno oggi  si meraviglia di questa deroga, meglio tagliare subito. Il motivo è ovvio, puntano solo a iscrivere nuovi soci tra i partecipanti al concorso, poco importa di chi si è sacrificato finora. Restano ancora senza risposta i grandi interrogativi: come mai per l’interregionalità c’erano così pochi posti disponibili nelle regioni del Sud e sono miracolosamente comparsi per il prossimo concorso? Che fine hanno fatto le famose sedi del Lazio non assegnate? Che dire poi della Campania addirittura con esuberi durante le operazioni di mobilità? Una cosa però è ormai evidente: i sindacati che hanno creato il problema non possono essere quelli che lo risolvono.

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