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INCARICHI DIRIGENTI SCOLASTICI A.S.2023/24

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Si è tenuta al MIM la prevista informativa sulle consistenze organiche dei dirigenti scolastici per l’a.s.
2023/24. Prima di addentrarci nell’esposizione dei “numeri” regione per regione è utile una precisazione, la
parola chiave è “informazione” come si legge nella bozza di decreto, a dispetto di quei sindacati che da
bravi imbonitori fanno credere di poter influire, decidere, controllare ciò su cui non hanno il potere di
decidere né influire in alcun modo, pur di fare iscritti e mantenere i propri, stanchi di essere presi in giro.
Il numero, la tipologia, la stessa dislocazione delle sedi influisce sulla vita dei dirigenti scolastici e delle loro
famiglie; non è un elemento di poco conto. Le politiche per la famiglia e la crescita demografica mal si
accordano con queste tristi previsioni rappresentate dall’amministrazione rappresentata dal Direttore
Generale Filippo Serra. Una cosa è certa: siamo sempre noi dirigenti scolastici a portare avanti il sistema
senza alcun riconoscimento né attenzione ai problemi che solleviamo. Fiumi di denaro piovono sul nostro
Paese ma il problema sembra essere quello di ridurre il numero delle dirigenze come prevede la legge di
stabilità, principio a cui nessuno si è opposto. Tale riduzione dal punto di vista economico rappresenta una
piccola goccia nel mare del bilancio dello Stato. Gestire le scuole richiede sempre più tempo e sempre
maggiori specializzazioni, sempre in aumento sono le molestie burocratiche, sempre minore il numero degli
AA e sempre meno formati con tutte le difficoltà che questo comporta ma ci viene chiesto sempre di più. A
settembre ci saranno nuove immissioni in ruolo e tanti altri dirigenti dovranno andare lontano da casa con
ben poche speranze di tornare dai propri cari, centinaia e centinaia di dirigenti sono già fuori regione e
attendono da anni. Pochissimi saranno i posti a disposizione per l’interregionalità per il prossimo a.s.
perché si calcolano in percentuale sui posti disponibili; calo delle istituzioni scolastiche normodimensionate
ex art. 19, c. 5, del D.L. n. 98/2011. Aumentano leggermente invece, le istituzioni scolastiche
normodimensionate ex lege n. 178/2020 e quelle sottodimensionate. Nella lettura della tabella allegata alla
bozza di decreto bisogna prestare particolare attenzione ad alcuni aspetti. Alla lett. B sono evidenziate le
istituzioni scolastiche autonome costituite con un numero di alunni pari o superiore a 500 unità e inferiore
a 600 ovvero, per le istituzioni situate nelle piccole isole, nei comuni montani o nelle aree geografiche
caratterizzate da specificità linguistiche, pari o superiore a 300 e inferiore a 400. Tali istituzioni, ai sensi
dell'art. 1, comma 978, della legge n. 178/2020, come modificato dall'art. 1, comma 343, della legge n.
234/2021, sono considerate "normodimensionate" limitatamente agli anni scolastici 2021/2022, 2022/2023
e 2023/2024., pertanto dopo l’a.s.2023/24 non potranno essere assegnate a un dirigente ma andranno in
reggenza. Alla lett. C è contenuta l'indicazione delle istituzioni scolastiche sottodimensionate costituite con
un numero di alunni inferiore a 500 unità, ridotto fino a 300 unità per le istituzioni situate nelle piccole
isole, nei comuni montani o nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche che dovranno
essere assegnate con incarico di reggenza.
In allegato: bozza di decreto.
Per info scrivere a info@udisi.org

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