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ORGANICO DIRIGENTI: BRUTTE NOTIZIE

Si è tenuto l’incontro al MIM per l’informativa sulla bozza di Decreto Interministeriale con la definizione degli organici dei dirigenti scolastici. A rappresentare l’amministrazione la dott.ssa Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, e il dott. Jacopo Greco, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione.

L’amministrazione ha confermato che non ci sarà un esubero dei posti, notizia in realtà già nota, e ha confermato che ci sarà una riduzione degli organici per effetto della legge di bilancio del 2023. La situazione rispetto agli organici dei dirigenti è la seguente:

2024/2025: 7.461

2025/2026: 7.401

2026/2027: 7.309

A fronte di un temporaneo e illusorio aumento di posti che passano da 7.445 nel 2022/23 a 7.461 nel 2023/24 possiamo tutti verificare che già nel 2025/26 siamo letteralmente in caduta libera, per effetto dei parametri numerici adottati per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche stabiliti nello schema di decreto che sarà adottato a causa del mancato raggiungimento dell’accordo in Conferenza Unificata, a seguito della seduta del 24 maggio.

I parametri comunicati sono i seguenti:

2024/2025: 961 alunni

2025/2026: 949 alunni

2026/2027: 938 alunni

Da registrare che NON SONO PREVISTI “tetti” per il numero massimo di alunni, assisteremo, dunque, ancora alla presenza di mastodontiche e ingovernabili scuole anche di 1700 studenti?

La proiezione di scenari peggiori di quelli illustrati per effetto della riduzione delle nascite non sono, a nostro avviso, condivisibili, perché sarebbe una profonda contraddizione con le politiche e gli investimenti previsti per incrementare la natalità nel nostro Paese.

Ci fa piacere che si paventi da parte dell’amministrazione un aumento degli organici del personale ma diventa ancor meno chiaro il motivo per cui si riducono solo gli organici dei dirigenti e dei direttori Sga. Ancor più ci preoccupa che i sindacati che dovrebbero tutelare i dirigenti non sono preoccupati come U.Di.S.I. dallo scenario che si sta delineando.

Oltre al danno….la beffa…..i fondi “risparmiati” riducendo gli organici dei dirigenti non andranno tutti riversati sui dirigenti ma anche su altre categorie!

Dal dimensionamento risulteranno penalizzate le periferie e i piccoli paesi che non rientrano nelle deroghe previste per i comuni montani e le piccole isole con conseguente spopolamento di ampie aree.

GRAVISSIMA LA SITUAZIONE DELLA CAMPANIA dove il 100x100 dei posti disponibili è uguale a ZERO!! Ci sono addirittura perdenti posto. Smentiti i toni trionfalistici dei sindacati dai fatti. La nota U.S.R. Campania lo comunica con estrema chiarezza L’organico dei dirigenti scolastici della Regione Campania per l’anno scolastico in corso e a decorrere dal prossimo 01 settembre 2023 è da considerarsi, per quanto meglio innanzi si dirà, del tutto saturo e conseguentemente l’USR per la Campania non potrà procedere alle operazioni di mobilità interregionale in entrata. Ed infatti, a partire dal 01 settembre 2023 saranno funzionanti nella Regione n. 865 istituzioni scolastiche normodimensionate e saranno in servizio n. 857 dirigenti scolastici, già al netto dei pensionamenti disposti con decreto prot. AOODRCA25380 del 01 giugno 2023. A tale computo va aggiunto un posto accantonato per un contenzioso pendente La differenza (n. 7) tra il numero delle scuole normo dimensionate ai sensi della Legge 183/2011 (n. 865) e il numero dei dirigenti scolastici in organico (n.857 + 1 posto accantonato) dovrà essere utilizzata per l’esecuzione dei provvedimenti giudiziari concernenti la mobilità interregionale (all’atto della pubblicazione della presente circolare n.9), nonché delle pronunce relative alle immissioni in ruolo dalla graduatoria di cui al d.D.G. 13 luglio 2011 (all’atto della pubblicazione della presente circolare n.8). Per maggiore chiarezza si precisa che il numero delle sedi disponibili (n.111), riportate nell’elenco allegato, non coincide con il numero dei posti vacanti su cui effettuare il calcolo anzidetto,

Il Lazio non va molto meglio in quanto il famoso 100X100 equivale a miseri 10 posti, la nota del Lazio infatti comunica:” Il numero massimo di incarichi dirigenziali da conferire a Dirigenti Scolastici provenienti da altre regioni viene fissato a n. 10. Tale numero costituisce attualmente il 100% dei posti vacanti al 1° settembre 2023 nell’Organico dei Dirigenti Scolastici Titolari nella Regione Lazio.

L’USR Sicilia si limita a un laconico:” ferme restando le opportune valutazioni che questo USR si riserva di effettuare al fine di evitare che si possano verificare situazioni di esubero nel triennio 2023/2024, 2024/2025 e 2025/2026”

L’USR Puglia mette le mani avanti e non promette bene perché annuncia di avere pendenti “12 contenziosi aventi ad oggetto l’assegnazione di dirigenti scolastici alla regione Puglia, relativi a procedure di immissione in ruolo o di trasferimento interregionale”. Annuncia inoltre , cosa ancor più grave: “In caso di domande di mobilità interregionale in ingresso in eccedenza rispetto alla quota di posti a ciò destinabile, verrà data precedenza a chi ha indicato la Puglia come prima o unica regione di destinazione”. Questa è una gravissima lesione dei diritti dei colleghi che vogliono avvicinarsi a casa e potrebbero chiedere più regioni.

Il presidente U.Di.S.I. Rita Guadagni “la riduzione degli organici risulterà drammatica particolarmente per i dirigenti fuori regione che vedono assottigliarsi sempre più il numero dei posti per la mobilità interregionale così come avevamo anticipato. U.Di.S.I. continuerà a sostenere i colleghi in tutte le sedi anche presentando accessi agli atti e ricorsi